SWZ: Signor Sozzi, Lei sarà ospite alla prossima riunione dell´ associazione degli albergatori altoatesini. Siccome i sudtirolesi dovranno o potranno esprimersi in un referendum sul futuro dell` Airport Bolzano Dolomiti, hanno bisogno di informazioni per poter valutare. Gli scali a Bolzano e Lugano hanno molto in comune. Cominciamo con la Lugano Airport SA. Chi sono i soci?
Alessandro Sozzi: La società di gestione aeroportuale, Lugano Airport SA, è per l’87,5 percento della Città di Lugano e per il rimanente 12.5 percento della Repubblica del Canton Ticino. Si tratta quindi di una società interamente pubblica, sebbene sia in corso uno studio per valutare l’implementazione di una partnership pubblica-privata (PPP) finalizzata all’implementazione di un piano industriale per il potenziamento delle infrastrutture e la realizzazione del relativo piano industriale di sviluppo.
Ha bisogno di sostegni pubblici in forma di contributi annuali o di aumenti di capitale per poter far fronte alle perdite di esercizio?
Direttamente o indirettamente sì, in quanto essenzialmente per alcune atipicità nell’assetto infrastrutturale la società di gestione non percepisce i redditi delle attività cosiddette non-aviation (parcheggi, retail etc) che unitamente alle ben note difficoltà degli aeroporti regionali hanno reso necessarie delle ricapitalizzazioni nel passato. Dall’esercizio 2015 la società di gestione ha raggiunto, non senza fatica, il pareggio di bilancio chiudendo con un modesto utile d’esercizio. Per rendere questo risultato storico stabile anche per il futuro sarà necessario implementare il piano industriale ed eliminare le sopramenzionate atipicità.
Attualmente, l‘aeroporto dispone di una pista asfaltata lunga 1420 metri. Gli ostacoli naturali creati dalle montagne circostanti rendono particolari le procedure di avvicinamento e di decollo, soprattutto in volo strumentale. Queste procedure sono permesse solamente a piloti in possesso di una particolare abilitazione. È alta la percentuale dei voli, che devono essere cancellati o dirottati su un altro aeroporto in seguito al mal tempo?
La percentuale su base annua si aggira intorno ai tre percento, numero che si può considerare elevato se paragonato ad aeroporti che non hanno tali limitazioni operative e relativamente basso se lo si paragona ad aeroporti simili.
Cosa fa Lugano per migliorare il sistema di avvicinamento?
Sono in corso studi approfonditi e misure sono vicine a una loro possibile implementazione sia attraverso il ricorso a tecnologia satellitare sia attraverso il miglioramento dell’angolo di approccio con gli attuali sistemi strumentali basati essenzialmente su antenne. Per ottenere i risultati sperati, ovvero miglioramento delle così dette “minime” per l’angolo d’approccio è fondamentale la collaborazione con l’ente regolatore e con la società che si occupa del controllo del traffico aereo.
Quale peso ha per l´attrattività di un aeroporto la sicurezza di poter partire o atterrare?
Direi un peso essenziale, atteso che qualunque aeroporto in Europa deve rispettare al pari degli aeroporti più grandi essenzialmente le medesime regole che si basano su standard internazionali.
Esistono dei progetti per un prolungamento della pista che permetterebbe l´uso di velivoli più grandi come Airbus 318 o 320?
L’ulteriore prolungamento della pista di Lugano è possibile solo in direzione sud, quindi attraverso lo spostamento del tracciato della strada cantonale tangente alla pista. È un progetto in teoria più che possibile ma attraverso l’impiego di importanti risorse finanziarie; per questo motivo al momento preferiamo concentrarci sulle infrastrutture di volo esistenti e di migliorare le procedure d’atterraggio e decollo. È comunque tutt’altro che escluso che nel lungo periodo sia presentato un progetto che preveda l’allungamento della pista verso sud.
A Bolzano sembra non facile trovare delle compagnie aeree disposte a introdurre linee di volo verso grandi città con aeroporti internazionali come Roma o Francoforte. A Lugano questi problemi non esistono?
Non è semplice sfruttare le potenzialità del proprio mercato di riferimento laddove esistono delle restrizioni operative che limitano sia i clienti potenziali (che per un aeroporto sono le compagnie aeree) per motivi legati alla flotta, sia il livello di profittabilità dell’operazione a causa del limitato pay load, ovvero dei posti ammessi in decollo e atterraggio. Ciò premesso se c’è mercato presto o tardi e non senza difficoltà è possibile conquistarlo.
L’ aeroporto di Milano Malpensa è distante soltanto 70 o 80 chilometri da Lugano. Specialmente i turisti potrebbero usare questo scalo per raggiungere il Ticino. Malgrado questo per Lugano resta essenziale il proprio aeroporto. Perché?
L’aeroporto di Lugano svolge una funzione essenziale non solo per l’impiego diretto di risorse ma anche e soprattutto per l’indotto, come criterio di localizzazione delle imprese per il turismo e in genere per lo sviluppo del territorio. L’aeroporto di Lugano si colloca nel segmento dei city airport o aeroporti regionali. A noi piace definirci “boutique airport”, quindi con target e specificità assai diverse da aeroporti come quelli di Malpensa. In altre parole la profilazione del passeggero tipo, i tempi d’imbarco e attesa e altri fattori di mercato ne giustificano la diversificazione rispetto ad aeroporti strutturati come Hub.
I costi di un aeroporto o le sue perdite di bilancio sono una cosa, l´ indotto che porta un altra. Come stanno le cose a Lugano?
Come accennato il ruolo dell’aeroporto di Lugano è fondamentale per il suo indotto economico, sebbene come avviene ovunque non manchi chi ha una diversa opinione. Inutile dire che dal mio punto di vista ritengo che la funzione degli aeroporti regionali sia in larghissima misura insostituibile.
Come si potrebbe descrivere il rapporto – la disapprovazione o il consenso – della popolazione di Lugano con l’aeroporto? Pesa anche l’aspetto ecologico?
A Lugano non accade nulla di diverso rispetto a quanto non accada altrove. Aspetti legati a differenti interessi economici, ambientali e di diverse visioni non fanno mancare polemiche e idee politiche avverse all’aeroporto. Ciò detto mi sento però di dire che la maggioranza della popolazione e della classe politica è essenzialmente a sostegno dell’aeroporto. Probabilmente dovrebbe essere migliorato il gioco di squadra tra i vari attori economici del territorio anche al fine di conquistare con efficacia il proprio mercato di riferimento.
Una fetta cospicua della popolazione del Sudtirolo sembra scettica che lo scalo di Bolzano si possa sviluppare in modo positivo e senza aver bisogno di soldi pubblici a lungo termine. A Lei sembra possibile raggiungere 170.000 passeggeri entro cinque anni?
Sarebbe poco serio esprimersi senza aver valutato con attenzione i dati del bacino di riferimento dell’aeroporto di Bolzano. Magari dopo l’incontro con l’Associazione degli Albergatori ne saprò qualcosa di più.
Esistono anche aeroporti regionali che non funzionano per niente e devono essere chiusi dopo aver sprecato milioni di denaro pubblico. Solo questione di amministrazione e strategia o anche di inadattabilità dello scalo stesso e di un’area con troppo poco potenziale passeggeri?
Impossibile e sbagliato generalizzare. Dipende dal mercato, dalle strategie adottate, da come i vari player economici sono capaci di lavorare assieme, dalle vie d’accesso all’aeroporto e da decine di altri macro-fattori. Ogni aeroporto è una storia a se e, ripeto, sarebbe sciocco generalizzare.